giovedì 7 giugno 2012

Progetto per un edificio commerciale e terziario/ Bastia Umbra

L’occasione di recuperare il sedime urbano che si affaccia sulle due piazze principali del centro storico di Bastia, costeggiando Via Gambara, offre l’opportunità di un intervento che, rimanendo di natura architettonica, coinvolga l’intero spazio pubblico urbano della città.
Le intenzioni progettuali, orientate a tale scopo, si sono quindi concretizzate nella ricerca di una forma architettonica in grado di sfruttare al massimo l’area di sedime, con una presenza capace di ripristinare e salvaguardare gli spazi pubblici della vera e propria città.
Facendo un’analisi percettiva dello stato di fatto del contesto si può notare come ogni edificio, indipendentemente dall’altezza che esso raggiunge, partecipa alla formazione di una quinta di separazione tra Piazza Mazzini e le vie retrostanti. Se da un lato, questa disposizione, può dirsi positiva, in quanto descrive in modo molto definito lo spazio urbano, da un altro essa può dirsi penalizzante, poiché la frammentazione e la separazione degli ambiti urbani rende meno permeabile e accessibile il tessuto pubblico urbano nella sua interezza.
Quest’ultima considerazione è particolarmente evidente nella valutazione dello stato di fatto dell’area oggetto di intervento: su quel fianco di Piazza Mazzini, infatti, la disposizione degli edifici funge da barriera percettiva e di percorrenza nei confronti dell’ ambito urbano retrostante di Piazza Franchi che, recuperata e riaperta al pubblico da pochi anni, rappresenta l’altro spazio urbano principale della città.









 Il progetto si è quindi basato sull’intenzione di definire un edificio in grado di riallacciare i legami urbani e di riaprire la percezione degli spazi pubblici. A tale scopo, facendo salva la necessità di sfruttare il sedime dell’edificio precedentemente esistente, il volume architettonico di progetto si definisce come un prisma stereotomico, dalla forma lineare e concreta, la cui pelle di rivestimento è giocata in un’alternanza di pieni e vuoti, di superfici opache e trasparenti che, non dissimulando la presenza fisica e tangibile dell’architettura, renda quest’ultima subordinata alla percezione unitaria degli spazi urbani contermini.






 La rarefazione degli elementi strutturali e la trasparenza, quasi totale, dell’involucro architettonico, ai primi due piani, è orientata a tal fine: all’annullamento integrale della costruzione e al recupero del rapporto visivo tra le parti della città che ad oggi risultano nascoste e separate.
Ai piani superiori il rapporto tra opacità e trasparenze dell’involucro cambia, trovando nuove configurazioni e proporzioni, questa volta più legate agli spazi interni dell’edificio. I due fronti prospettanti su Piazza Mazzini e Piazza Franchi vengono mantenuti completamente vetrati con l’utilizzo di un infisso che, diverso da quello dei piani sottostanti, definisce una scansione ritmica più serrata dei piani di facciata. Sulla composizione di questi due fronti principali si inseriscono, come intarsi, due piani di calcestruzzo a faccia a vista, che definiscono l’ingresso all’attività commerciale (lato Piazza Mazzini) e il vano ascensore (lato Piazza Franchi). Lateralmente invece, sul lato di Via Gambara, l’edificio ritrova una sua opacità e pienezza geometrica con un rivestimento in ottone brunito, adottato come rivestimento della parete di facciata e per i pannelloni scorrevoli di oscuramento delle finestre laterali.


















progettazione architettonica/ fabrizio milesi + carlo antonelli
edificio commerciale e terziario
bastia umbra/ pg
06/2011