domenica 24 maggio 2009

Archivio delle idee/ 01

[...] Avevo molto da imparare da quei puri fanatici, ma a condizione di volgere in un altro senso la lezione ch'essi m'impartivano. Quei saggi si affannavano a trovare il loro dio al di là dell'oceano di forme, a ridurlo a quella qualità di unico, intangibile, incorporeo a cui egli ha rinunciato il giorno che ha voluto essere l'universo. Io intuivo diversi i miei rapporti con il divino. M'immaginavo nell'atto di secondarlo nel suo sforzo d'imprimere al mondo una forma ed un ordine, di sviluppare e moltiplicarne le circonvoluzioni, le ramificazioni. Io ero uno dei segmenti di quella ruota, uno degli aspetti di questa forza unica impegnata nella molteplicità delle cose: aquila e toro, uomo e cigno, fallo e cervello insieme, Proteo e insieme Giove. 

M. Yourcenar

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