domenica 13 novembre 2011

Diario/ Inquietudine dell'ignoranza mia

Molti dubbi, molte incertezze e senso di sopraffazione rispetto a questioni che sembrano non competerci per profondità di giudizio. Come spesso è accaduto in questi ultimi mesi ci ritroviamo difronte all'ennesima impasse della politica. Alle riflessioni che essa suscita non sappiamo se stare a destra, a sinistra, al centro oppure rimanere lì dove siamo sempre stati, in quella sorta di limbo intellettuale in cui il nostro pensiero pratico (quotidiano) sembra non coincidere mai con l'ideologia della politica.
Quando accade che il dubbio prevarica la scelta e la sicurezza lascia il campo all'incertezza, cerco conforto nelle parole. Nella speranza che esse possano essermi di aiuto nella comprensione di ciò che giudico, cerco di recuperare il senso originario della loro pronunciazione. In questo caso tre parole:




Le parole sono strumenti. Come tali sono al servizio dell'uomo che è il solo che può scegliere se utilizzarle al meglio, con parsimonia e con sapienza, oppure in modo grossolano e mediocre, facendole rombare alle orecchie degli stolti.

Ho voluto fare un esperimento per soddisfare la mia curiosità. Per la verità non è un esperimento. Però è una sperimentazione. E' curioso vedere come una macchina-sistema traduce le parole in mosaici di immagini. GOOGLE fa questo. Traduce rispettivamente DEMOCRAZIA, REPUBBLICA e POLITICA, in queste matrici di immagini:

democrazia

repubblica

politica


Sono perplesso. Mi attendevo un risultato diverso...
Mi sa che GOOGLE non ha capito bene quello che chiedevo. Oppure...
Oppure sono io che non riesco a comprenderne il linguaggio.
Di nuovo daccapo quindi.

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